La strada e la Luna
(Raccontispicci)
La strada è deserta. E’ notte fonda. La Luna in alto brilla sul mondo, indifferente.
Non è interessata per niente alle sorti del mondo.
Il mondo che l’ha profanata sognandola a sbafo, che l’ha misurata senza ritegno, che ne ha fatto simbolo di varie stranezze, il mondo e gli uomini che si son fatti vanto di averla sedotta.
Non ha abbandonato il mondo, la Luna ma è indifferente, anche se attenta.
Sì, il suo è uno sguardo indifferente, lo sguardo di una che beve l’ultimo bicchiere e fa un tiro a un’altra sigaretta e guarda la tua danza ma non la vede, ascolta i tuoi discorsi ma non li sente.
Sorride senza ridere e cambia senza che ci siano mutamenti e si libera del mondo restando in alto, facendo il suo giro, seguendo i suoi quarti, bevendo la sua stessa acqua.
Illumina il buio in una notte come questa che non c’è amore o forse sì.
Notte dove tutto è stato detto, molto taciuto.
Notte di fine estate che qualcuno si è ritrovato dopo essersi perso.
Qualcuno si è ricostruito dopo che l’hanno fatto a pezzi.
La Luna femmina che non inganna, non tradisce, non si rassegna, si sa spiegare, non aspetta vento per mutare e ama i suoi stessi misteri, i crateri sono i suoi difetti migliori.
E illumina, s’illumina tutto e sopra ogni cosa la strada, ogni strada in questa notte di fine Settembre.
Strada di un mondo di uomini illusi presto delusi, così.