6 febbraio 2009
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Hai ancora le mani
Quasi tutti i capelli
E denti ancora tuoi
A cosa ti serve impazzire
Dentro notizie disastrose
E lontane da noi.
Hai ancora tutti i tuoi soldi
Figli e parenti sani e salvi
A cosa ti serve scendere in piazza
Per cercare nella partecipazione
Una nuova consapevolezza.
Hai le tue ferie d’ Agosto
Il tuo pacco a Natale
Da bere se hai sete
Da mangiare se hai fame.
A cosa ti serve mettere bandiere sui balconi
Che poi le sporcano i piccioni
A cosa ti serve leggere libri e giornali
Se poi hai ancora vergini le opinioni
A cosa ti serve così pieno di te come sei
Il mondo che cerchi e che vuoi.
maria attanasio
6 febbraio 2009
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Quello che ho visto io
È un caldo assurdo
Che riasciuga le ossa
E tu non sei nient’altro;
ho visto il mare aprirmi le sue braccia
poi il seno di una donna
ed io volevo nasconderci la faccia
quando tutte le donne
diventano nessuno
e posso toccare il vuoto
lasciato da Dio.
Quello che ho visto io
È un pubblico attento
A questa vita di cui non mi pento
E vorrei,ma non so più leggere
La mia calligrafia
Ho scritto al buio e lontano
Da casa mia.
Ma le storie si ripetono
E sono storie inventate
Gli uomini nascono ovunque
Allo stesso modo
La novità non c’è
E voi,voi ghigliottinatemi pure
Sono già mille anni che non ho testa
Ho solo un ultimo desiderio:
l’attenzione della folla !
maria attanasio
6 febbraio 2009
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Se te ne vai
Se metti in giro i miei giorni
Come fossero i tuoi segreti
Se ti siedi alla mia tavola
E non tocchi cibo
Tocchi i miei fogli
Ma non li leggi
Apri i miei libri
E fai cadere le parole
Che amico sei.
Maria Attanasio
maria attanasio
6 febbraio 2009
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22:59
Per quello che non si vede
Per quello che resta tra le mani
addosso nel cuore e per quello
che nemmeno c’è oppure
al momento non si vede
e si fa immortale
come il cambio di stagioni
come l’amore per i figli
come la speranza
come la preghiera.
Per quello che non si vede
e fa male ,ferita perenne che spurga
nel cuore millantate passioni,
e ci fa giovani e vecchi
amanti e infedeli
e ci fa ridere e gridare
e piangere e mettere in giro
parole di fuoco di pietra
piume e cristalli ,
forse per questo e tant’altro
si scrive.
Maria Attanasio
maria attanasio
6 febbraio 2009
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Grazie per la collaborazione a Francesca De Rosa,la sua collaborazione rende possibili queste pagine .
maria attanasio
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Mater
Terra fertile mai franata nei giorni neri di pioggia
Tutta la vita a correre e cadere rialzarsi
Splendida e fertile dolore mio alla fine
Saperti in pace non consola
Mettersi a gridare non dà voce
A tutto il dolore .
maria attanasio
6 febbraio 2009
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Quanto tempo
Quanto durerà
Quanto mi resta
Se poi non mi basta
Un giorno in più
Oppure è un giorno in meno
Eppure consumo così poco
Occupo un minimo spazio
Se mi concentro magari sparisco
Quanto tempo ho
E che qualità di tempo
Mi tocca se rinuncio a bere e fumare
Se faccio ginnastica o l’amore più spesso
Se mi apro alla gente o rimango la stronza di sempre
Quanto tempo ho ancora da sperperare
Da buttare lungo i marciapiedi
Per dare consigli ai figli
Quanto tempo mi resta per mettere in fila i passi
I rimpianti i rimorsi
Quanto tempo di notte ancora con gli occhi al soffitto
Chissà se ho nascosto bene il mio delitto
Quanto durerà chissà se questo ticchettio che sento
È il battito del cuore o il passare del tempo.
Maria Attanasio
maria attanasio
6 febbraio 2009
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700 giorni
A volte conto i passi dentro casa
quando sono sola
e non parlo da ore,
altre volte lacrime improvvise
accendono il mio dolore
che si ripete
in altra morte
mai mitigato da nuova vita che palpita
e cresce ancora.
Le campane,le strade,
gli occhi le mani le piante
e gli alberi,
tutto si muove intorno
ancora ancora ancora
ma sono già 700 giorni
senza te
e per me è come se
s fosse posato un velo su ogni cosa
e non è
velo da sposa.
maria attanasio
6 febbraio 2009
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La mia intenzione è quella di pubblicare le mie poesie , i miei racconti, i miei pensieri, sapendo che sono null'altro che una goccia
nell'oceano del web.
maria attanasio