Tra sacro e profano
Tra sacro e profano
tra cielo e terra
in mezzo al mare
in milioni di occhi
sulle labbra in un sorriso
nell’ultimo mattino di vacanza
o il primo di una nuova vita,
tu dimmi dove sei
stanotte butto all’aria tutte le stelle
come fossero una coperta
ma nel mio letto al caldo
Tu non ci sei.
Tra sacro e profano
tra Messe e sagre paesane
non costa niente sperare
né controllare il sangue versato
e quello ancora da versare,
se tu sei con me
quando mi siedo sotto il cielo
incendiato dal tramonto
come aspettando un segno divino
o soltanto un gesto umano
che mi riporti al presente
pronta in fondo come sono
a dare il resto di niente,
quel poco di felicità che merito
ed il perdono per aver sprecato
o sfruttato male i miei talenti.
Sai, ho seminato a grano tutti i campi
lontano dal mio ventre
oltre il mio sentire dentro e addosso
quell’antico stupore
di essere madre e figlia per sempre.
Ho buttato giù tutte le stelle stanotte
per dare aria al mio letto
ma tu non c’eri sotto le mie coperte
al caldo in attesa del mio “buongiorno”
o la ventata fresca del mio coraggio
per chiederti perdono per tutto questo benedire
credere senza lasciarsi andare
bagnarsi all’acqua delle fontane
con le stesse preghiere
riservate alle acquasantiere.
Se tu ci sei nella mia ombra
sei dove io sono,
nel mio seguire pigra il tempo
che si rigenera nei figli ancora,
che male faccio a credere
che tu mi possa baciare sul collo
con un tocco lieve.
10 AGOSTO 2009
(a mia madre che avrebbe
70 anni,oggi)
M.A