La Verità prima della Bellezza
Ricostruire chiese sì
Ora et labora
Nei secoli a perenne memoria
Di un dio che c’è ma non si vede
Magari si rigira nel suo letto dorato
Logorato dai troppi pensieri
Ricostruire case e scuole
Possibilmente non di calce viva
Impastata con le lacrime della gente
Dimenticata e rinchiusa
In luoghi comuni di tende e parole
E ci si sente così soli
Al buio delle camerate
E non dimenticate la costruzione
Del ponte che unisce le due rive
Di terre martoriate ma che si possono
Ancora spremere come arance e limoni
E vendere al miglior offerente
La nostra anima per un solo padrone
E poi si muore la sera
Affacciati ad un balcone mentre la vita
Ti passa accanto dimenticando
Di saltarti dentro e siamo tutti più sicuri
Sapendo che il nostro vicino è armato
Immaginando che nostro figlio tutto griffato
Sia felice del tempo che gli è stato servito
Su un piatto d’argento
Ma chissà poi che l’unica vera colpevole
Non sia la morte che fa il suo mestiere
Falciando dove il grano è più innocente
Tanto nessuno chiederà conto di niente
Che differenza fa nel conto della storia del Paese
Un centinaio di morti in più
Cosa importa la causa della morte se non si spiega il mistero
Possiamo continuare tutte le sere il nostro rosario
E guardare il mare il cielo le Dolomiti
E tutte le meraviglie del mondo sui libri
Di persona quelli che possono viaggiare
Possiamo avere tutto ricostruirci pezzo per pezzo
Solo la Verità in fondo è un lusso
Che non possiamo permetterci.
Maria Attanasio