Madre,
mi hai resa fertile come terra
e padrona di ogni sorpresa,
di ogni tragedia,di ogni gioia.
Madre,terra arata
dal fiore di campo in poi
quanta è stata la fatica
e l’angoscia di ogni attesa,
il tempo corre
i minuti non passano mai
mentre aspetti i tuoi figli
e chissà in quali occhi arrancano,
dov’è che stanno cercando
un’identità
che non sia la tua dolce catena.
Madre,
terra d’approdo
e mai di fuga,sei stata fiato nel fiato
e grano sacro di ogni preghiera,
rimorso costante la sera
quando non arriva sonno clemente
a mettere fine
alla corsa del giorno,
senza requie il passato ritorna
con le ombre lunghe
nella notte,mette pesi e misure nuove
su quello che ho perso,perdendoti,
pianta chiodi nuovi nel petto
il passato,e ti cerco ancora.
Madre,
terra fertile,terra mia
dove sono arrivata ad essere femmina
e donna ,madre e per sempre figlia,
non si recide mai nessun cordone,
c’è qualcosa di più forte del tempo che passa
del dolore ,della morte,
della mancanza del tuo corpo
nel mio spazio:
è il cuore madre, questo muscolo lento,
questo pugno di sangue in fermento,
questo vaso di cristallo ancora da riempire
questo volo di farfalle che non so capire,
questo cuore ti cercherà sempre.
Maria Attanasio