Non sai com'è…
Tu non lo sai com'è
che mi siedo e aspetto
che il giorno si perda nella sera
e poi la notte
la notte il sonno non arriva
e misuro ogni dolore del mio corpo
per scoprirlo antico o nuovo
ed avere cognizione del tempo
che mi sta ballando addosso
ma tu non lo sai com'è,
com'è che si arriva a credere
che il proprio amore sia unico
per poi perderlo tra il pane e il companatico
di ogni giorno nato e morto male,
com'è che a parole siamo tutti buoni
ma quando poi c'è da andare
pesano le gambe
e la testa fa male,
com'è che la morte ci fa tutti onesti
e indimenticabili e poi dalla cenere
nasce il diamante della risata
ironica della Signora.
Tu non lo sai com'è
aprire gli occhi e non trovarsi dentro
la voglia di cominciare il lavoro del giorno,
inventarsi la pazienza e la speranza
mordersi la lingua per non gridare
la rabbia e il senso di sconfitta.
Tu non lo sai com'è
ad occhi spalancati
non vedi,
con orecchie giovani non senti
e credendo di essere nel giusto
anche a te stesso menti.
Maria Attanasio