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23 febbraio 2009 1 23 /02 /febbraio /2009 00:11

 

  

Ho visto dio

Aveva i tuoi occhi buchi neri in divenire,

aveva le tue mani che tentavano di afferrare il nulla

che è tutto il tuo essere nel buio liquido in cui galleggi,

e fai smorfie che non distinguo

a tratti  sembra che ti addormenti

e fai giri su te stesso come per nascondere il sesso

perché sei maschio e femmina,

sei futuro e passato e quest’attimo presente

che ti fa vivo in questo stesso istante

in cui ti ho visto dio nell’uomo che sarai.

 


Maria Attanasio

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22 febbraio 2009 7 22 /02 /febbraio /2009 00:16

 

 

 

 

Mi hai detto

-tu ora mi vedi così gonfia e spettinata

ma io di solito mi trucco,passo l’ombretto

un filo di rimmel poi il rossetto-

ma no ,rispondo ,io ti conosco bella di parole

con quella voce che hai che sembri nordica

ed invece sei come me di sole e mare

che siamo cresciute con la voglia di cambiare

con padri cattivi e simili

(possano conoscere l’Inferno da vivi)

e libri letti in fretta e versi di traverso

a cambiarci la giornata ,ed una musica

che ci ricordava la gioventù in fondo ancora così vicina.

Mi dici-io devo tornare ad impastare torte

ed a cercare improvvise parole,chissà

se è un bene questo prurito improvviso dell’anima

che si mette a sporcare fogli e quaderni che trovo per casa,

questo diverso sentire che gli altri non vogliono capire.

Ma no,rispondo,vedrai che è solo una pausa

tutto questo dolore forse serve da riflessione

è come se la vita dicesse:adesso fermati a pensare!

E tu hai detto –sì voglio cambiare,voglio essere più leggera

scrivere senza pensare al verso giusto che forse non esiste

oppure è già stato scritto e l’ha soffiato via il vento.

Adesso noi siamo nel vento,

ti ho detto ci vediamo presto non lo sapevo

ma stavo mentendo.

 Maria Attanasio

 

X D.P(col cuore a pezzi,pur sempre un cuore) 

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21 febbraio 2009 6 21 /02 /febbraio /2009 10:50
Gustatevi il sole
lasciatevi cullare dal rumore delle onde
coltivate la vostra amicizia come fosse un fiore
e poi non coglietelo
ma lasciatelo vivere nel vostro cuore
perchè continui a fiorire nella diversità dei giorni
protetto dal dolore dalla fatica
dal rimpianto.
Fate che il suo profumo arrivi in ogni dove.

Maria Attanasio
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20 febbraio 2009 5 20 /02 /febbraio /2009 11:17

 

 

 

 

 

 

Uscire da me mettermi a cantare

Danzare su pezzi di cuore infranti

Come pezzi di specchio caduti con milioni

Di immagini di cielo riflesse

Milioni di occhi che mi guardano

E devo fingere bene dare un’altra occasione

A chi mi ha dato fiducia ed un gesto d’amore

Anch’esso riflesso in quello che ora sono con quest’altra occasione

Di  ricominciare con l’amore e la fede

Volare basso ma comunque volare

Affrontare il mare barca di me stessa polena a nuova immagine di me

Che non posso non vedere nelle parole

Messe una dietro l’altra nere sul bianco bello delle pagina

Soffiate via come cenere dalle mani

Quello che resta delle mie ambizioni

È ridere ancora con bocca fresca e nuova

Di questa vita che è  la mia vita

Ché ho giocato sempre facendomi promesse

Che sapevo di non poter mantenere

Uscire da me mettermi a danzare

Parole come giochi in specchi d’acqua

Che posso immaginare

Inventarmi storie e amori dal niente

E pagare se c’è da pagare.

 

Maria Attanasio 

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19 febbraio 2009 4 19 /02 /febbraio /2009 11:49

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sarai vento e per me foglia dispersione

Sarai seme ed io terra buona da fecondare

Sarai passi come unico rumore nella notte

Ed io asfalto rintoccherò come campana

   Che annuncia l’arrivo del giorno.

 

 

Sarai figlio ed andrai per il mondo

Dimentico del tuo nome

Ed io parlerò di te anche con le pietre

Perché ci sia spazio ed aria

Anche per il tuo dolore.

 

Sarai giorno e notte

Dolore e spavento

Musica nel vento

E sarai parole che mi dirai ed io le

 aspetterò sul viso come una brezza leggera

In una calda notte d’estate.

 

Maria Attanasio

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18 febbraio 2009 3 18 /02 /febbraio /2009 12:12

 

 

 

 

 

 

 

 

                                           

                                                                 Tu mi raccontavi storie

Sottovoce

Nel tuo dialetto che non capivo

Con disperazione,

 

eri il mio passato

eri tutto quello

che ero stato

prima che diventassi

sangue anima e morte.

 

Io non sapevo come chiamarti

Non sapevo che posto darti

Nei giorni che allora

Credevo scorressero lenti

E che adesso cerco

E che se potessi coi denti strapperei

Al passato.

 

Tu eri un uomo

Dal passato piegato sui campi di grano

Dal sudore dai figli venuti

Quasi per caso

Uno dopo l’altro a darti fiato

In noi ora che non ci sei più.

 

Ora che il mio nome

È l’eco del tuo nome

Io mi siedo e scrivo

E scrivendo prego

Salvando l’anima dalla disperazione

Per ogni lontananza.

 

Maria Attanasio 
 

Luglio’93

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17 febbraio 2009 2 17 /02 /febbraio /2009 10:57

 

 

 

 

I poeti sono destinati a finire male

Sulla bocca di  puttane sentimentali,

tra le bestemmie di alcolizzati

momentaneamente sobri.

I poeti sono destinati a finir male

Tra le labbra rosse fuoco

Di adolescenti innamorate e sole

Sulla pelle di laureati

Muratori e stranieri

Uomini senza poi tanti desideri.

I poeti sono destinati a finire

Come tutti gli altri uomini

Senza pietà e senza emozioni

Meglio finire male

In bocca alla puttana e all’ubriaco

Tra le labbra scarlatte della ragazza innamorata

Magari del  laureato straniero e muratore

Che tra le tante pagine dell’uomo di potere

Che confonde la Storia d’ Italia con la sua personale

Abituato a dire con parole non sue

Cose che non è uso a pensare .

Il poeta è destinato a finire male

Senza mai incontrare le labbra e le mani

Di chi lo canta in silenzio

In altri silenzii .

 

 

Maria Attanasio 

(a tutti i miei amici poeti
che sono con me sempre) 

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16 febbraio 2009 1 16 /02 /febbraio /2009 09:36

Nessuno mai nessuno

Poi tutti intorno ed allora

Ho avuto paura

Che davvero la fine

Fosse arrivata.

 

Dimmelo in un respiro solo

Con parole tue

Come viene viene

Dimmelo che non ha sofferto

Che non ha capito

Non ha sentito il fiato della Morte

Sul collo.

 

Nessuno mai nessuno

Poi tutti intorno

A fare del male

Qualcosa di buono

Almeno per loro.

 

Dimmelo adesso

Che sono pronta a tutto

Che non ha sofferto

Che non si è sentita persa

E dalla vita perduta.

Maria Attanasio

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15 febbraio 2009 7 15 /02 /febbraio /2009 17:43

 

 

 

 

Non si muove niente eppure tutto si muove

e le colline in lontananza si imbiancano

in questo giorno così

che tu mi manchi ed io  tendo la mano

al mio stupore vuoto

resta la solitudine di sempre

a farmi da corona al cuore.

 

 

Maria Attanasio

(x D.)

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14 febbraio 2009 6 14 /02 /febbraio /2009 22:50




 

Scendono in picchiata sulle nostre vite

sembra che vogliono salvarci ma lanciano dinamite.

 

Hanno sorrisi falsi e denti splendidi

Nemmeno sembra possibile ma a loro modo sono omicidi.

 

I falchi non hanno niente dell’animale

Hanno un ruolo importante istituzionale.

 

I falchi usano la retorica il populismo

ti invitano al loro tavolo e poi ti insegnano il qualunquismo.

 

I falchi sono fin troppo inseriti nella vita del Paese

lo vogliono salvare ma a nostre spese.

 

Questi falchi non si estingueranno mai

Si riproducono così bene e tu lo sai.

 

Resistere resistere  e ancora resistere

è reato,credo,ai falchi sparare.

 

Maria Attanasio

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