20 febbraio 2018
2
20
/02
/febbraio
/2018
18:06
Entra nella mia persona
un’altra me,
una che deve ridere
e nel riso annega
la solitudine e la malinconia,
a volte la stessa allegria.
E gli altri guardano , indagano
senza capire giudicano.
Nel sogno io
raddoppio la gioia
e sventro dispiaceri.
La felicità è il bene di un altro
nel mio sogno, uno che non mi somiglia.
Maria Attanasio di Napoli
20 febbraio 2018
2
20
/02
/febbraio
/2018
18:03
Dal niente nasce il niente.
Nel tutto è compreso ciò che siamo.
Il bene e il male si contendono sapienza.
L’ipotesi della speranza si fa beffa di noi.
Ascolta come domande si distinguono dai miei stessi pensieri.
Fossi oggi com’ero ieri o trent’anni fa,
sarebbe inutile questa rincorsa alla vita,
ogni gloria una pena.
Maria Attanasio di Napoli
17 febbraio 2018
6
17
/02
/febbraio
/2018
08:59
Aspettati un vento improvviso
di terra, un vento per i panni stesi ad asciugare,
un vento di odori così pieno di ricordi
che può fare solo male.
Aspettati un vento e proteggi la pelle,
copri le spalle in questo andare
che è un po’ tornare dove non sai,
dove sei pronto a ritrovare le mani
e i passi, i punti e le virgole di discorsi
che vile e sorpreso, non hai fatto mai.
Maria Attanasio di Napoli
15 febbraio 2018
4
15
/02
/febbraio
/2018
18:54
Per quanti calcoli si possano fare,
misurare distanze,
tra il dire e il fare,
fingere o lasciarsi dalla verità guidare.
Per quante attese e speranze,
in nome di tutte le rinunce,
tra il bene e l’amore,
schivando il rancore,
tra il mai e il sempre,
tutta la vita accade
comunque.
Maria Attanasio di Napoli
14 febbraio 2018
3
14
/02
/febbraio
/2018
19:40
In questo giorno così edulcorato, mi vorrei parlare di quello che è opposto all'amore, quei sentimenti che tutti fingiamo di non provare ma che invece proviamo, eccome.
Tipo l'odio, nonostante quello che qualcuno pensa io non ho mai odiato nessuno perché credo che come sentimento sia altrettanto impegnativo quanto l'amore e sinceramente non ho incontrato ancora nessuno a cui dare tutta questa importanza.
Tipo l'invidia, nemmeno questa ho mai provato perché la considero una manifestazione di fallimento, poi di solito le persone che si credono invidiate hanno ben poco che vale davvero la pena invidiare.
Diciamo che quello che provo è fastidio , fastidio verso determinate persone e atteggiamenti, verso certa retorica da bacheca, verso quell'ipocrisia imperante che ci porta a mostrarci sempre migliori di quello che siamo, ecco io non riesco a fingere.
Per questo non riuscendo, da credente a rispettare sempre quello che è l'undicesimo comandamento, evito.
Evito persone e situazioni (di solito dico ma per carità) , potrebbe sembrare un atteggiamento vile, ma a questo punto la mia tranquillità morale vale più di qualche giudizio superficiale da parte di persone che non hanno il dono dell'obiettività.
Maria Attanasio di Napoli
13 febbraio 2018
2
13
/02
/febbraio
/2018
18:59
Quando hanno inventato l’infinito
c’era già una madre pronta a pulire nasi e culi,
in fila per il pane,
ad aspettare qualcuno alla stazione.
Quando hanno inventato l’infinito
c’era già una femmina a cercare storie da raccontare,
a mettersi di lato per farti passare,
a cercare cibo per sfamare.
Quando hanno inventato l’infinito
c’era già una voce di donna a cantare,
c’erano lacrime ma lei le sapeva asciugare,
e urla che riusciva a zittire,
e figli che sapeva lasciare andare.
Maria Attanasio di Napoli
13 febbraio 2018
2
13
/02
/febbraio
/2018
18:58
Defluito dalle vene
come per una delle tante emorragie ,
i pomeriggi a scrivere
che è pur sempre vivere,
e le notti a mischiare sudore
chiamarlo pomposamente amore.
Come un qualunque spurgo del corpo
odori e sapori che non riconosco,
punti e virgole e sospensione
di un discorso che ho fatto come in immersione,
A cosa pensi in questo secondo,
non hai pensato, non sei veloce come un lampo,
sei il mio scontento, quello meno motivato.
Maria Attanasio di Napoli
13 febbraio 2018
2
13
/02
/febbraio
/2018
18:57
Mio midollo.
Molecola ribelle.
Il DNA non perdona niente.
Corso e ricorso ematico.
Mio io meno problematico.
Calcio giovane intriso d’amore.
Al sole ti lascio maturare.
Maria Attanasio di Napoli
12 febbraio 2018
1
12
/02
/febbraio
/2018
17:21
1
Trilla. Sbadiglia. Da qualche parte s’impiglia.
E’ un bimbo che colora fuori dai margini.
Salta. Zampilla di sangue. Impermeabile.
Va a fuoco. Ha suono e colore.
Prude. Di vergogna si arrossa.
Ha i tuoi segni. Trattiene i miei sbagli.
“Sente” le strade e le stragi. Ha memoria.
E’ mia. La pelle.
2
Rubo mezz’ora all’insonnia. E’ una vittoria.
Non sogno che di me.
Colpita da nuova luce. Immagino pianeti.
Sconvolgo coperte.
Lascio i cuscini pieni di rimorso.
Metto l’anima in spalla.
Anche questo dolore si avvicina. Sembra un ladro.
Forse è soltanto un altro assassino.
Meritavo altro. Lo so.
Maria Attanasio di Napoli
12 febbraio 2018
1
12
/02
/febbraio
/2018
17:19
Ho imparato che l’amore non basta mai a se stesso.
Spesso affinché sopravviva, ci vuole anche la capacità di sopportare le eventuali menzogne e questo non è possibile per tutti.
Ho imparato che se incontri una iena che si butta sui resti dei tuoi disastri, è sbagliato darle altro da spolpare.
Ho imparato che ci sono persone alle quali piace capire ciò che più le conviene.
Ha imparato che la dignità ha un prezzo che spesso è la solitudine.
Ho imparato che l’amore a volte non basta quando c’è disparità culturale.
Ho imparato che se una persona vuole distruggerti userà per farlo anche mezzi all’apparenza
innocenti.
Ho imparato che alcuni maschi considerano la partner come una cravatta e sono disposti anche a prestarla agli amici.
Ho imparato che per andare avanti bisogna fare tabula rasa del passato, niente di solido si costruisce sulle macerie.
Ho imparato che in amore finché c’è sesso c’è speranza.
Ho imparato che aveva ragione mia madre: nessuno dice lavati la faccia che sei più bello di me.
Ho imparato che una persona anche solo abbastanza intelligente, non s’interessa di quello che pensano di lei persone che non solo non sanno guardare di là dal proprio naso ma nemmeno sulla loro fronte.
Maria Attanasio di Napoli