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8 gennaio 2010 5 08 /01 /gennaio /2010 00:06

Nessun buon proposito
anzi ,uno solo voglio tutto ma di meno
rispetto all'anno appena passato:
meno odio
meno cibo
meno guerra,meno parole inutile
meno dolore
meno odio
meno entusiasmo per tutto quello che è futile
meno variazioni sul tema
meno croci
meno giudizi plateali
meno nemici meno sguardi feroci
lanciati come per caso
meno versi sversi e dispersi
meno sciatteria
meno Tv
meno ore ed ore chiusa in casa
meno solitudine
meno dolore soffocato
meno amore sprecato
meno letture cialtrone
meno uomini di poca gloria
meno donne ciarlanti
meno sogni
meno progetti irrealizzabili
meno di tutto
qualcosa di vero
finalmente.

maria

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6 gennaio 2010 3 06 /01 /gennaio /2010 00:09

 

L’uomo

 

Le piante,da quelle di seta fino alle più arruffate

gli animali,da quelli a pelo fino a quelli a scaglie

le case dalle tende di crine fino al cemento armato

le macchine,dagli aeroplani al rasoio elettrico

 

e poi gli oceani e poi l’acqua nel bicchiere

e poi le stelle

e poi il sonno delle montagne

e poi dappertutto mescolato a tutto l’uomo

 

ossia il sudore  della fronte

ossia la luce nei libri

ossia la verità e la menzogna

ossia l’amico e il nemico

ossia la nostalgia la gioia il dolore

 

sono passato attraverso la folla

insieme alla folla che passa.

 

Nazim Hikmet

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5 gennaio 2010 2 05 /01 /gennaio /2010 09:23

Pane & Rose

 

Io non dico poi parlo e riprendo discorsi

accorcio  distanze legando fili a nodi scorsoi

per dirti di me che cado nel vuoto di giorni

e notti che non sai i respiri caldi che m’ invento

ché la solitudine è pure vuoto fisico d’amore

e dintorni come passioni intontite da ricordi

troppo pesanti per essere solo tuoi ricordi

di mani grandi che portavano il pane e le rose

di una vita da spartire in quattro figli e mille incomprensioni

col quotidiano sogno di essere all’altezza

di una vita spezzata troppo in fretta.

Io non dico poi vengo a portarti a mano

i pensieri di un tempo che mi passa troppo lento a giorni

e mi ritrovo poi addosso anni come maglie della salute

che non dovrei avere mai più freddo eppure tremo

solo al pensiero della verità che illumina le menti

ma ti troverà impreparata a capirmi per troppo amore

ricevuto e mai goduto che il corpo spesso non sa

cosa vuole e s’inventa vizi di perdizione

e poi viene un momento in cui un medico pettegolo

ti dice che è tempo di cambiare che ci vuole impegno

per vivere da malato e morire sano

e dovrai stare attento ad essere felice ché la felicità si paga

in questa e non nell’altra vita.

Abbiamo bisogno di pace di qualcuno che ci riempia il bicchiere

che ci guidi per andare lontano per trovare le parole

ago nel pagliaio quando non si sa da che parte tira il vento

e in quale direzione si deve andare per avere ancora pane e rose

e quel dolore lieve di tenere tutto dentro e non sapere

dove guardare per il rossore che invade il viso

quando la colpa è grave e lieve lo stupore di aver osato

dire tanto proprio a te che mi remi contro e sei

parte di quell’amore per l’uomo umanamente concepito

per essere mio simile e mio contrario.

Io dico non dico spesso parlo a sproposito

e scrivo peggio di quanto riesco a pensare col cuore a pezzi

lanciati in aria a far coriandoli e faville di fuochi mai spenti

in fondo agli occhi che non vogliono dimenticare

uomini e paesi e treni per attraversare il mondo

e farmi attraversare colonna infame che invade

le mani la fede i fiori sull’altare del mio stupore

della mia illusione di essere viva e pronta all’amore

quell’amore legato ad ogni rifiuto ad ogni bacio negato

al nemico al socio in affari all’avventore

al nero sul barcone al nomade divenuto stanziale

fermo a mano tesa al casello autostradale.

Fermati con me volevo dire fammi capire

l’ignoto l’assoluto la donna che mi è stata madre

il suo dolore la sua Passione,fammi ritrovare la voce

il sorriso del Poeta che mi ha lasciato a mendicar parole

da mettere in croce e dare ritmo al verso

che mi fa spergiura e  pura agli occhi di un qualunque

inquisitore se la mia colpa è questa allora posso sperare

che qualsiasi pena da scontare valga sul piatto

della bilancia della giustizia umana e non.

 

Maria Attanasio

 

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4 gennaio 2010 1 04 /01 /gennaio /2010 00:15

Amica mia

tu lo sai che il cuore

non conosce distanze

e viaggia su sistole ed extrasistole

seguendo il suo ritmo primordiale.

 

Sai  non ambisco

che all’incanto

la poesia non si vende

e non si compra

si “sente” sulla pelle

a scosse e brividi.

 

(Sai la notte nei miei sogni

medici folli

mi dicono che non c’è poi

così tanto tempo

e mi contano i passi

del diavolo

e mi ritrovo a chiedere

di un angelo qualunque)

 

Tu sai che ci sono i figli

i padri gli uomini egoisti

il vento contro

e case sulle ringhiere

e cumuli di rifiuti

organici e di sogni

sai del sangue in fuga

delle riunioni interminabili

di parole e voci lontane

a farmi invecchiare

velocemente.

 

Sai di paesi città

treni veloci su vecchie rotaie

e morbidi cuscini

sai di libri lasciati ad impolverare

fogli a ingiallire

sai del dolore doloroso

dolorante e dolente

del corpo che non mente

dell’anima che tace

e cerca requie.

 

Ma dentro,dentro

ho una bambina che danza

seguendo la voce calda

della sua infanzia

e conosce a memoria

ogni tua  poesia

ogni canzone. 


Sai,dentro è un’altra storia.

 

Maria Attanasio

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2 gennaio 2010 6 02 /01 /gennaio /2010 22:19

2010Maria

Volto di luna nuova
ti vedo allo specchio
e quel ritratto
prende parola
veleggia dall'ombra
e mi prende i polsi
li solleva e ballo.


Tinti


SONO CONTENTA...
maria

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1 gennaio 2010 5 01 /01 /gennaio /2010 00:49
Che vi sia più lieve la vita,più dolce il tempo che passa.
maria attanasio


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31 dicembre 2009 4 31 /12 /dicembre /2009 09:00

 

 

 

Vorrei rivolgere a tutti i lettori del blog di Maria che con la sua passione e onestà di pensiero tanto ci ha donato

un augurio per il 2010 .

 

 

 


Questa poesia di Neruda, è un sorta di decalogo,
certo la conoscete, ma un ripasso può essere utile

DESIDERATA
di Pablo Neruda

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.

Finché è possibile, senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone.

Di' la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi ed ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare.

Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio ed acredine, perché sempre ci saranno persone più in basso di te o più in alto di te.

Gioisci dei tuoi risultati come dei tuoi progetti.

Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo.

Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo.

Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è perenne come l'erba.

Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'età lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.

Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.

Al di la' della disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai diritto di essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l'universo ti si sta schiudendo come dovrebbe.

Perciò sii in pace con Dio, comunque tu lo concepisca; e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita.

Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati ed i sogni infranti

è ancora un mondo stupendo.

Fai attenzione.

Cerca di essere felice.

Pablo Neruda

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30 dicembre 2009 3 30 /12 /dicembre /2009 09:06

...

…è per questi momenti…

 

Vien giù una pioggia leggera

che si riflette nelle luci della sera

e fa caldo ed è inverno

tutto passa veloce sul vetro

la pioggia come una lacrima

la risata di un bimbo

come una bomba inesplosa

e non so che dire

suonano roche tutte le parole

di vento di sabbia di sole

il sangue lento

il sangue veloce

e la notte le bugie allo specchio

e l’amore distratto

e quello che non torna indietro

nemmeno se regalato

è per ogni bacio negato

per ogni sorriso schivato

come fosse pietra

e l’innocenza del bello

e la colpa dell’ingiusto

è per certi momenti

per questo sapore tra i denti

di sabbia e scontento

questo guizzo improvviso del cuore

che riprende il suo battito

come dopo una corsa

è per questi figli sorpresi

dall’incanto e dallo sconforto

della vita che gli soffia contro

lacrime e risate in una volta sola

e poi ancora

è per questi momenti così

che la solitudine è un debito

che pago volentieri alle parole che arrivano

a farmi gioconda e giocoliere

senz’altra ambizione

che sentirmi il respiro

è per questo che vivo.

 

Maria Attanasio

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29 dicembre 2009 2 29 /12 /dicembre /2009 15:49
cuore1-copia-1.jpg

Madre,

mi hai resa fertile come terra

e padrona di ogni sorpresa,

di ogni tragedia,di ogni gioia.

Madre,terra arata

dal fiore di campo in poi

quanta è stata la fatica

e l’angoscia di ogni attesa,

 il tempo corre

i minuti non passano mai

mentre aspetti i tuoi figli

e chissà in quali occhi arrancano,

dov’è che stanno cercando

un’identità

che non sia la tua dolce catena.

 

Madre,

terra d’approdo

e mai di fuga,sei stata fiato nel fiato

e grano sacro di ogni preghiera,

rimorso costante la sera

quando non arriva sonno clemente

a mettere fine

alla corsa del giorno,

senza requie il passato ritorna

con le ombre lunghe

nella notte,mette pesi e misure nuove

su quello che ho perso,perdendoti,

pianta chiodi nuovi nel petto

il passato,e ti cerco ancora.

 

Madre,

terra fertile,terra mia

dove sono arrivata ad essere femmina

e donna ,madre e per sempre figlia,

non si recide mai nessun cordone,

c’è qualcosa di più forte del tempo che passa

del dolore ,della morte,

della mancanza del tuo corpo

nel mio spazio:

è il cuore madre, questo muscolo lento,

questo pugno di sangue in fermento,

questo vaso di cristallo ancora da riempire

questo volo di farfalle che non so capire,

questo cuore ti cercherà sempre.

 

Maria Attanasio

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23 dicembre 2009 3 23 /12 /dicembre /2009 18:02

Auguro un sereno Natale a tutti gli amici che hanno la bontà e la pazienza di seguirmi in questo progetto.
Voglio ringraziare in particolare Massimo Reggiani per la pazienza e la grande passione che anima il suo Cantiere Poesia.
Marcello Plavier,per la simpatia.
Claudio Pompi perchè è buono e cortese.
Flavio Zago,grande poeta ed anima dolce.
Pier Luigi Ciolini,perchè lo immagino(e sono sicura che lo è)uomo dolcissimo.
Aurelio Zucchi,poeta grande.
Renzo Montagnoli,un maestro.
Cristina Bove,una finestra aperta sulla mia anima.
Tinti Baldini,perchè tra le tante incombenze che ha,sopporta le mie tristezze e supporta le mie scarse ambizioni.
Sandren perchè è unico.
Un pensiero particolare ad Elena ,mamma di Silvia,che con la sua testimonianza di fede mi sta portando verso un nuovo modo di concepire la vita e la morte.
Grazie a tutti di esserci .
Grazie  alla dolce signora Mimma Luise che ogni tanto coi suoi commenti mi mette in riga ,con una dolcezza infinita.
Un saluto a Francescafutura con l'augurio di essere sempre serena.
Un bacio a Gioia ,che con il suo blog,non passa giorno che non mi faccia sorridere.
Chiedo venia se dimentico qualcuno,a proposito un saluto agli amici del Giardino dei Poeti,ed al sito Poetare.
Vivete bene.
maria

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