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2 novembre 2010 2 02 /11 /novembre /2010 22:58

Meglio essere gay

che Primo Ministro,

meglio gay

che filosofo già inumato.

 

Meglio essere gay

che un incapace

e nel suo ruolo quasi ministeriale

sperare nell'eruzione del Vesuvio

per risolvere il problema Napoli

finalmente!

 

Ma meglio gay

che leghista

che fascista,

meglio gay

che  cattivo  praticante

di una qualsiasi religione di stato,

meglio gay

che boia prezzolato.

 

Meglio gay

che evasore

o puttana di regime,

meglio gay che dotto professore

che s'inventa malattie per riscuotere

senza nemmeno concederti

l'estrema unzione.

 

Ma meglio gay

che integralista,

assassino e garantista,

molto meglio gay

che uomo vero

ma senza un solo pensiero suo.

 

Il dubbio mi sorge spontaneo

ma è presto risolto al meglio:

meglio gay e fuori da questo puttanaio.

 

 

2/11/2010

 

 

 

Questa la dedico a R.che se vuol capire capirà che l'amore di un tempo è rimasto amore nel tempo.

 

Maria Attanasio

 

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1 novembre 2010 1 01 /11 /novembre /2010 23:52

La-festa-delle-candele-300x199.jpg

 

 

2 Novembre

 

Vi porto ovunque con me

confusi  nei miei passi

attenti alle scale

le salite e le discese

 

siete con me

ogni sorso d’acqua

ogni pezzo di pane

 

in ogni dolore

la speranza è un’ombra

che colgo con la coda dell’occhio.

 

Siete con me

la solitudine di oggi

è un errore di valutazione

 

tra le mani giunte

sulle labbra parole nuove

dentro gli occhi immagini vive

senza altra preghiera

ogni mio passo è la vostra processione

senza corpo nel mio incedere lento

siete con me.

 

Anche voi,

donne mie

mio stupore

 mio sapore amaro

perdizione e sgomento

 

siete con me.

 

Maria

 

Immagine dal web

 

In ricordo di mia madre Lorenza,di Silvia (zilla4ever) ,Daniela Procida,Beatrice Zanini,Claudio Pompi amici e poeti.

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1 novembre 2010 1 01 /11 /novembre /2010 00:06

L’Alieno

 

 

 

 

Salve, io sono l’Alieno, embrione sconosciuto non so se programmato, credo non voluto come ho sentito dire in giro.

Portato a spasso da questa  contenitrice, ha girato in lungo e in largo, non si è fatta mancare niente.

L’ho ben sentito il suo medico che le raccomandava di non esagerare, di non stancarsi, no, lei non si è stancata ha continuato la vita di sempre tanto benché fossi un imprevisto per il momento non ero ancora una malattia invalidante,ed allora via a lavorare fino all’ultimo giorno.

La contenitrice, ha preso tram, metropolitane affollate, mangiato piccante perché il suo stomaco non l’ha mai tradita, ha bevuto coca-cola, scopato come un riccio tanto io non esisto,almeno non ancora.

Ho il fondato sospetto che il mio presunto padre, non sia stato l’unico  partner  dei suoi esercizi ginnici, certo dopo  me ne veniva una sensazione buona,come di una pace che di sicuro lei  provava prima di me e la faceva stare per un po’zitta e buona ,sdraiata da qualche parte.

Una pace sincera come il cielo tranquillo dopo la pioggia, che è molto bello, come ho sentito dire dal posto in cui galleggio, in una sensazione continua di benessere e malessere che si alternano e che io capisco fino ad un certo punto, perché poi mi arrendo e smetto di seguire i discorsi di questi due che non sanno né quello che dicono, né quello che faranno quando io, a quel che ho capito, dovrò lasciare questo posto, che per quanto scomodo è l’unico che conosco.

 Infatti all’improvviso,mentre stavo dormendo nel sonno languido che mi avvolgeva,ho sentito un rumore come di ferri leggeri che si urtavano,ho dimenticato il sogno che stavo facendo,non so se il primo sogno oppure l’ultimo,poi uno strappo non violento,quasi dolce,leggero,qualcosa come una carezza,come una delle mie mani però ingigantita, con presa sicura mi ha strappato dal sogno,dal liquido mondo in cui stavo per i fatti miei così bene sospeso nel presente della contenitrice ed il futuro che inevitabilmente mi prendeva col suo carico di incognite.

In quell’attimo sospeso dello strappo ho gridato, gridato per la rabbia, per il bruciore che sentivo in quelli che poi avrei scoperto essere i polmoni, ho gridato per lo schiaffo su quello che adesso so essere il mio sedere,per la luce accecante.
Ho gridato e pianto per l’insensatezza di quel liquido nel quale mi buttavano così diverso da quello in cui per tanto tempo mi sono beato, dicevano che ero sano maschio e forte perfino bello, cose che non mi interessavano assolutamente e la contenitrice rideva e piangeva del suo sangue,diceva.

 Chi ti conosce,avrei voluto dirle,avessi mangiato meglio,forse non mi sentirei questo fuoco in posti del mio corpo che nemmeno conosco e questo battito così forte nel petto diverso dal tuo che pure mi ha cullato per  quello che poi dovrò chiamare tempo,che tutto mi darà per poi tutto riprendersi.

Continuano a ripetere che sono sano che presto il mio cuore andrà più lento e di questa qui tutta sudata che mi tiene in braccio deve essere contenta e pure questo qui con la faccia che sembra la mia deve essere contento, sarà il fecondatore.

Dovrò abituarmi all’idea che sono padre e madre,suppongo che ci siano altri come loro in giro a seminare sangue e chissà cosa altro visto che parlano di parenti ed amici da avvisare pronti ad essere felici e contenti.

Ho l’impressione che il fecondatore si guarda troppo intorno, e la contenitrice scuote ripetutamente la testa, quello tutto verde dice che si dovranno fare altri esami, boh!

Adesso che mi hanno svegliato ho fame e voglio, pretendo qualcosa di caldo e di buono, che sia dolce e non piccante, nutriente, mi sa che fuori dalla con tenitrice sarà  meglio che cresca alla svelta.

Quello che mi mettono in bocca ha un sapore strano, sa d’artificiale,di poco umano,non ha l’odore né il sapore della con tenitrice che aveva sempre un buon profumo addosso,come di donna a caccia

Diceva lei, che spesso era in giro a cercare prede .

 

Questo liquido lo ingoio perché mi viene naturale, spero di poterlo prendere a lungo, mi piace, soddisfa il mio palato senza incendiarlo.

C’è una che sta spiegando alla con tenitrice quello che deve fare per darmi il suo liquido,adesso sento che si chiama latte e che dovrebbe solo farmi bene,che nessun prodotto in commercio è altrettanto buono.

La con tenitrice che non vuole assolutamente allattarmi perché così il seno le si sciuperà, dice che nemmeno ci vuole provare ad attaccarmi al seno e che il latte in commercio andrà bene a me come è

Andato bene a tanti altri bambini e che costa in ogni caso meno di un’eventuale ricostruzione chirurgica del seno.

Allora sono un bambino, non un alieno ed in giro ci sono altri come me che si nutrono di quel latte che poco importa da dove viene,basta che ci faccia crescere.

Crescere per diventare come questi qua, suppongo.

Dovrò crescere per somigliare a loro e capirli finalmente, capire perché quello che credevo essere il fecondatore, piange ma non di gioia mi sembra e si passa la mano tra i radi capelli e dice che mai se lo sarebbe aspettato,ma che mi crescerà comunque come fossi suo,io che non sono nemmeno mio devo ,sembra,appartenere a qualcun altro che non sia solo la con tenitrice per giustificare e avvallare la mia presenza.

Io che penso certo, ma quel che penso è tutto in divenire e quando sarò come loro non ricorderò più niente e sarà un bene e un male, perché quando somiglierò anche solo un poco ad uno di questi due non avrò niente di buono da portare in giro.

La con tenitrice ho l’impressione che tenti una difesa, mentre guarda il filo che le porta un liquido in quello che credo sia il suo braccio, dice che è stata una storia così, una notte, una botta e via…,.

Che lei non credeva che quello fosse così stupido da non prendere precauzioni,o lei così stronza da non pensare nemmeno alla possibilità che bisognasse prenderle delle precauzioni,e poi lei alla sua età nemmeno pensava ad una gravidanza,echecazzo,con tanta gente che li voleva questi benedetti figli senza però riuscire ad averli e spendeva soldi e fiumi di lacrime,e si scomodava per viaggi della speranza ,perché qui non si poteva,viaggi che spesso si rivelavano inutili…doveva capitare proprio a lei.

Io forse dovrei sentirmi offeso.

Avevo capito più o meno di non essere stato desiderato, almeno non dalla con tenitrice,che parlava sempre di perdita della libertà e spese non previste e cambio di vita ed abitudini e problemi di lavoro e fame nel mondo e troppi cinesi in giro anche fuori dalla Cina.

A pensarci bene,non sono affatto offeso,ci mancherebbe,forse  solo un po’deluso.

Essendo io parte di un progetto più grande che si capisce solo stando a mollo in quel liquido,che questi qui chiamano amniotico, ho coscienza del progetto cui  partecipo(coscienza che purtroppo cari contenitrici e fecondatori poi si perde),cellula che incontra altra cellula e si moltiplica,destino caso sorte dio vuole che non sempre si sia attesi.

Ci tocca chi ci tocca ed a me è toccata questa che nemmeno è sicura del fecondatore, di chi non si è trattenuto come se il destino di una vita potesse essere trattenuto da uno spasmo controllato da questi qui che una volta cresciuti si perdono in lavori strani, a volte si amano ma non si perdonano.

Questi che mi somigliano e sono io tra quaranta anni, che hanno grand iprogetti, hanno parole, soddisfano bisogni inutili dominano il mondo e ne sono schiavi, s’illudono di poter non udire la vita che chiama altra vita.

A me in ogni modo stanno bene anche questi due cialtroni, questi due parassiti che si scambiano insulti e sorrisi, che mi frega, a pensarci bene sono stato fortunato,fossi germogliato in una con meno scrupoli di questa qui,adesso sarei condensato in qualche vasetto di crema antirughe,invece sono nato e la con tenitrice prima o poi mi  amerà,perché non può non amare la vita una che ha sempre detto di non avere altro che la sua stessa vita.

Il fecondatore, almeno quello che credevo essere il fecondatore, invece mi amerà perché ci stiamo scegliendo proprio adesso che io lo guardo senza vederlo e lui mi parla senza sapere quello che dice, lui mi amerà più di tutti, sono sicuro.

Io avrò un nome che questi due sceglieranno, e tremo solo al pensiero,avrò le mie braccia le mie gambe,la testa tutto quello che serve insomma a portare in giro la mia vita.

 

 

 

Maria Attanasio

 

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31 ottobre 2010 7 31 /10 /ottobre /2010 02:20

X-ciao ho provato a chiamarti sul cellulare ma era sempre spento.

IO-(è che avevo certi cazzi per la testa che proprio tu ci volevi stamattina)No sai,avevo dormito male ho fatto una nottata con il mal di pancia e volevo recuperare,almeno solo un po'.

X-Ma pure questo telefono  di casa tua che squilla squilla e non risponde mai nessuno,la linea del via liberoc'è,ti toccca stare per ore ad aspettare ed invece poi non risponde nessuno,dovresti fargli dare un occhiata dal tecnico,metti succeda qualcosa di brutto e uno non riescie a trovarti...

IO-('sti cazzi riconosco il numero e rispondo).ma sai i potenti mezzi dellle telecomunicazioni,in fondo servono solo a rompertii  i coglioni ed a farti spendere soldi per il collegamento Internet che quando ti serve non c'è mai,tanata tecnogia e poi sempre le lineee intasata,sembra quasi il cesso della stazione.

X-Ma dai no abbiamo avuto il pacchetto principale con tutti gli optionals previsti grazie ad un amico(sai  che c'è sempre qualcuno disposto a darti un privilegio togliendolo a qualcun altro)mentre lei parla io inizio a cantarmi in testa una canzone stupida perchè proprio mi rifiuto di senrtirla,e come per incanto lei viene finalmente al dunque della sua così importante telefonata:

X-allora ciccio  come stai e come è andata l'operazione,scusami se non mi son fatta vedere perchè lo sai che gli ospedali mi mettono angoscia ,per non parlare delle Case di Cura con quell'odore di minestrina che aleggia nell'aria e poi ho avuto il bambibo con un inizio di raffreddore ,non dovevamo  fargli cambiare aria nel passagggio tra l'autunno e l'inverno,allora come va?

Io-(dopo averla stramaledetta )e racconto dell'operazione e di come in fondo tutto finisce bene quasi sempre e che gli imprevisti i fondo uno li deve mettere in conto certo  se non capitano è meglio,però la rottura della convalescenzana  è pesante con tutte le cose che ho da fare e non fare ma da sano.

X-ma come fa lei(con una faccia tosta che solo il silicone alla fine può regalare)ma se ti avevamo consigliato,spedito a  nome nostro dall'esimio dott.Y,del quale non si è mai lamentato nessuno,possibile che con te ci siano state tali e tante complicazioni,evidentemente caro il tuo corpo(  ma pensa carcassa son sicuro)non era pronto per questo tipo di internvento che se mi permetti è di routine,

IO-ma certo oggi è tutto routine con le lauree che si comprano all'asta e le specializzazioni  a cazzo di cane,ed i figli dei primari diventait di colpo geni del taglia e cuci ma fammi il piacere...

X-ops,dice lei ,mi chiamano dall'altra linea deve essere la scuola d'inglese del piccolo,sembra sai che abbia tutti i requisiti per essere accettato,ciao a presto

IO_ma se nemmeno sa dire merda in italiano,ma già ha staccato.

 

 

C.Altieri

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30 ottobre 2010 6 30 /10 /ottobre /2010 17:28

Sinceramente io non amo festeggiare nemmeno le festività legate alle nostre traduzioni,mi sembrano così lontane dalla realtà,un incentivo al regresso piuttosto che al progresso.

Quell'aria che gira quando è Natale,quando tutti siamo più buoni perchè altrimenti ci sentiamo dei veri e propri mostri,le campane che ti svegliano a Pasqua  e magari non è nemmeno Primavera ancora chè almeno io non ho capito com'è che si calcola l'arrivo della morte e resurrezione di nostro Signore.

Da piccola le ho subìte ,quegli interminabili pranzi in famiglia,famiglie austere tra l'altro dove ridere era una forma di cattiva educazione,piuttosto che l'espresssione di una gioventù ancora spensierata,ricordo che io e mia cugina finivamo spesso chiuse in camera sua ubriache fradice pur di vincere la noia .

Da adulta ho cercato di svicolare,ma ci sono sempre suocere che si offendono,sorelle tradite nell'onore ,anche se lungi da loro l'idea di festeggiare nelle loro belle dimore è la tua casa che deve essere usata ed abusata,perchè è grande tu non la vori ed hai più tempo(la scrittura,la mia scrittura ,non solo per loro non è un lavoro,ma una specie di vizio più pericoloso del fumo dal quale pure mi sono liberata)e quini tutti a casa mia.

Fino a tre anni fa mi andava pure bene,le bambine erani piccole ,avevano bisogno di parenti intorno che fossero serpenti o meno questo l'avrebbero stabilito loro con il tempo e l'esperienza,ma quando poi è venuta a mancare mia madre,è come se mi fossero caduti tutti i tabù,non voglio festeggiare niente,se ho soldi vado fuori altrimenti in casa  a leggere qualche bel libro o a vedere qualche insulso film alla televisione.

Quest'anno anche se per forza di cose  non potrò partecipare a nessuna delle feste organizzate in paese idealmente partecipo.

Non mi interessa saperne le origini,ma festeggiamoli questi morti come mai abbiamo fatto in vita,che sicuramente son meglio dei vivi.

Di quelle persone oneste ed irreprensibili che in un raptus( adesso sembra che tutto si giustifichi coi raptus),uccidono moglie e figli e poi sbagliano la mira quando devono suicidarsi,quelli che per una parola di troppo ti sfrerrano un pugno e tu cadi nell'indifferenza totale di una città di gente che poi è pronta a pagarti i funerali,meglio morti che accusati di mentire di aver coperto l'omicidio della figlia come se la paternità veramente sentita non fosse estensibile ad un figlio non tuo solo perchè è più carino del prodotto dei tuoi lombi.

Scusate,sarà perchè negli utimi tempi ne ho possate parecchie,ma io vorrei senza nulla di macrabo festeggiare i moerti che si sono liberati,e forse nemmeno lo volevano della follia umana,poi il 2 Novembre ci saranno lacrime per coloro che ho perso e mai avrei voluto,ma mi solletica l'idea di questi innocenti morti per incuria ,per indifferenza ,per arroganza e negligenza e quant'altro e non certo perchè era già arrivata la loro ora,danzassero per un po' sulle nostre coscienze.

 

Maria Attanasio & C.Altieri

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28 ottobre 2010 4 28 /10 /ottobre /2010 09:56

 

imagesCAAB5KZV.jpg

 

Sarà tempesta e quiete

pezzo di pane condiviso

croce portata dandosi il cambio

di tanto in tanto

 

sarà guardare la pace degli altri

senza invidia con circospezione

riconoscere sul tavolo una bottiglia di vino

che non fa male

 

sarà mettersi da parte un po'

e con l'età imparare a mentire

somigliare alla cenere

dopo tanto fuoco

 

sarà ritrovarsi nei vestiti

ed andare in giro con scarpe nuove

pronti a girare il mondo

con una fame dentro senza nome

 

...chissà io non ho mai detto

"perchè a me"

però aspetto il buontempo.

 

m.attanasio

 

 

 

 

 

immagine dal web

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25 ottobre 2010 1 25 /10 /ottobre /2010 18:51

P9300025

vi invito a notare l'agilità della piccola Alice e la forte presa del nonno Tino.

notare lo sguardo indagatore e allo stesso tempo quasi da predatore della piccola,sembra stia pensando"guai a chi me lo tocca questo nonno qui"

 Notare lo sguardo rassegnato ma amorevole del nonno.

Belli tutti e due...vien voglia di morderli.

Vai Tinti con una coppia del genere ...sarà dura

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23 ottobre 2010 6 23 /10 /ottobre /2010 08:55

cristo_michel-nero.jpg

Il dio nudo

 

È nudo il mio dio canta nei fiumi

e si gode il mattino,

non medita vendette contro nessuno

non si aspetta il tuo baciamano.

Non ama le liturgie

non merita finti applausi

e colossali bugie,non s’arma

d’eserciti in velluto e di rappresentanza,

non ha preteso ferro e fuoco

nel suo nome vilipeso dalle spade.

È nudo il mio dio

non  si nasconde dietro precetti 

dogmi  sacramenti  miracoli in prima serata.

Il mio dio è nudo

non ha particolari talenti,molti sentimenti

e si muove ne l vento

così ogni uomo può sentirlo.

Il mio dio è  nudo

non ha alibi per i mali del mondo

ci crede uguali agli uccelli e ai sassi

è nudo il mio dio

non ha eternità che non sia

questo eterno presente

è caldo è freddo è luce è buio,

è quello che voglio nel  momento in cui scelgo

tra il bene ed il male quello che mi rende migliore.

È nudo il mio dio

non conosce oro che non sia grano

è dal legno storto dell’ulivo

che si è fatto uomo e dolore

gioia e penitenza

energia e pazienza

paura e sgomento

non promette niente di buono

nemmeno il perdono

che è ricerca continua

e perdita amara.

 

Maria  Attanasio

 

 

 13 ottobre 2010

 

 

 

 

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22 ottobre 2010 5 22 /10 /ottobre /2010 11:01

Ciao  a tutti,sono di nuovo qui anche se per un momento ho pensato di non farcela.forse perchè l'anestesista ha sbagliato le dosi dell'anestetico ed io mi sono svegliata sul più bello.giusto in tempo per vedere riflesso in quelle luci circondate dall'acciaio,il mio addome aperto e sentire un dolore indescrivibile e che nemmeno vorrei a questo punto descrivere a nessuno di voi con la speranza che non dobbiate mai subire tale inefficienza.

I medici(categoria che io non amo molto a parte la dott.che mi ha operato) ,dicono che può succedere,mai che ammettessero di aver sbagliato mai,l'anestesista io non l'ho  più visto e dire che l'avevo cercato per scusarmi delle grida di dolore e terrore che poi mi sono uscite.è venuta invece la sua assistente che ha acccettato le mie scuse,senza farmi le loro nè spiegarmi come può accadere che uno nel bel mezzo di una operazione così impegnativa si svegli per contemplarsi le budella.

Comunque dovrò cambiare stile di vita,vivere da malata per morire da sana.dato che come alimentazione mi han tolto tutto,perchè hanno il sospetto che ci sia uno squilibrio metabolico ed io che sono in carne senza essere proprio grassa dovrò diventare magra per favorire ,speriamo tra cento anni,il buon funzioamento della fornace che mi riporterà ad essere quella che ero all'inizio.

Mia madre direbbe:ma che  pagliaccia!.

 

Permettetemi di ringraziare la dottoressa che mi ha operato e sopportato R.S.

La grande Tinti,che nonostante viva un autunno pesante,mai mi ha fatto mancare la sua presenza e la vostra.

Ringrazio Elena,che ho sentito vicino(poi un giorno qualche scettico me lo dovrà spiegare come si può voler bene ad una persona mai conosciuta e sentirla vicina così come è stato).

Un ringraziamento speciale a Sergio,ora davvero credo che nulla possa dividerci,grazie per aver capito anche quello che non avevo la forza di dire nè chiedere.

 

Grazie ai miei 4  o 5 impavidi lettori,vi adotterei se non avessi già le iene per casa...

Grazie alle mie due sorelle soprattutto ad Hannibal.

Grazie Liana,che ti risplenda ogni giorno nel sorriso il mare che tanto ami.

 

 

Grazie ovunque siete,Lorenza,Daniela ,Silvietta,Beatrice...per un po' siete state con me.

 

Ora mi aspetta una lunga convalescenza,poi forse potrò dire di esserne fuori.

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3 ottobre 2010 7 03 /10 /ottobre /2010 20:05

mani-col-cuore.jpg

Aprendo questo blog ho messo il mio cuore nelle vostre mani.

Inutile ora fare elenchi,chi passa si riconoscerà dall'amore che passa dalle mani ad altre mani,anche per queste "strade".

Domani sarò ricoverata in clinica per un intervento che tutti coloro che non lo devono fare mi dicano di routine,speriamo bene.

Io vi saluto tutti e vi bacio come amici e fratelli.

Un bacio ad Elena che prega per me.

 

 

maria

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