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7 aprile 2009 2 07 /04 /aprile /2009 08:13
Vista dall'alto l'Aquila sembra un presepe
spazzato via dalla mano di un bambino capriccioso.

La conta tragica dei vivi e dei morti
intanto piove sulla plastica delle tende nella notte.

I copri inanimati ci chi colto nel sonno
non ha nemmeno lo stupore disegnato sul volto.

I corpi allineati sui prati si cerca di dare nome e ragione
ad esistenze in vita fino alla notte prima.

Le telecmere spietate a cercare nel dolore
la cronaca che diventerà storia

I vecchi ed i bambini hanno lo stesso terrore negli occhi
di chi ha già visto tutto,di chi ha paura di guardare ancora.

E gli sciacalli già in azione,di ogni tipo.
Sciacalli dalle diverse motivazioni.


Maria Attanasio
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commenti

M
Parole che non hanno bisogno di commenti, Maria. <br /> Anch'io ho visto sulla mia terra (d'adozione) le stesse ferite della tua e di quella di Glò e so che purtroppo alle ferite prodotte dalla natura si aggiungono sempre quelle inferte dall'uomo, se uomo si può ancora chiamare chi specula sul dolore degli altri. <br /> Massimo
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C
insieme, contrapposti, il valore del bene, gli aiuti, anche a scavare a mani nude pur di salvare qualcuno... dall'altra il male, sciacallaggio, profitto sulla tragedia altrui.<br /> ecco l'uomo.
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G
Solo un grazie, un abbraccio e la completa condivisione delle tue parole...<br /> <br /> Glò
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B
Mi unico al grido di dolore...un abbraccio
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T
Ecco il dolore in tutte le sue facce,per i morti e bambini,per i sopravvisuti senza nulla, per chi nulla già aveva..tutto ripreso ogni istante nella sua tragedia.E sempre gli sciacalli tra cui altri poveri disperati...Grazie Maria.<br /> Tinti
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