21 marzo 2009
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Romantica
Fra le pareti coprenti della notte
sempre m'accingo a non far nulla
a starmene accosciata
sull'incorporeo mio doppio
che rimane desto quando
tutti gli altri non possono vedermi.
Un attimo intontita
in parte delusa dal sole
ho calma apparente,
un ribollio soltanto
affiorato pigro dall'anima
tradisce ogni mia fibra,
compiace schiena e lombi
un lento sensuale turbamento.
So venire così il suo pensiero
scoccando pieno e rotondo
malizioso talvolta
come di Selene il raggio
nell'ore brinate degli amanti.
Fisso allora il tacito riflesso
e su quello m'incammino da sempre
per volargli incontro.
Daniela Procida